Se siete nuovi nel mondo della SEO e del posizionamento dei siti o degli articoli sui motori di ricerca come Google, a sentir pronunciare la parola EAT molto probabilmente avrete pensato che si stesse parlando di qualcosa da mangiare :).
In realtà non è così e queste tre lettere formano un acronimo che significa: “Expertise Authoritativeness Trustworthiness”. Tradotto in italiano possiamo definirlo come Esperienza Autorevolezza e Affidabilità. Parole importanti insomma, ma in che modo ci servono quando creiamo dei contenuti per delle pagine web?
Oggi la competizione tra siti per aumentare il traffico sul proprio sito è alle stelle e gli utenti si affidano moltissimo a ciò che trovano online. Per questo motivo Google sta “combattendo” per premiare con un buon ranking tutti quei domini o quelle pagine che hanno un buon EAT, garantendo il più possibile qualità e pertinenza dei contenuti.
In questa guida vi spiegheremo approfonditamente cos’è EAT e soprattutto come possiamo migliorarlo.
Cosa significa EAT e perché è stato creato?
Una volta sciolto il mistero dell’acronimo EAT è tempo di capire qual è il significato che si nasconde dietro a questo termine. La prima volta che è comparso è stato nel 2013, all’interno di un lungo e dettagliato documento di Google relativo alle Linee Guida per la Valutazione di Qualità della Ricerca di Google: ossia un compendio che veniva sfruttato dagli esperti di qualità dei risultati di ricerca del colosso di Larry Page e Sergej Brin.
Possiamo quindi dire che EAT è il paradigma utilizzato per migliorare l’esperienza di ricerca su Google da parte degli utenti che, quando digitano una query, devono trovare nei primi risultati di ricerca le informazioni che rispondono in modo perfetto alle loro intenzioni di ricerca. Il tutto non mostrando tra i risultati quelle pagine web che invece non aiutano gli utenti o, peggio, mirano ad ingannare o creare disinformazione su un determinato argomento. Vengono quindi eliminate le notizie false, di pseudoscienza o clikcbait.
Quali sono le query per cui EAT è fondamentale?
Risulta quindi evidente che il parametro EAT sia fondamentale per tantissime query e lo si possa ritrovare non solo in pagine notoriamente ufficiali, ma anche in siti e contenuti all’interno di Forum o di FAQ. Questo perché alcune domande specifiche poste da un utente possono trovare la risposta corretta e in linea con le loro intenzioni proprio in queste particolari aree.
Chiaramente in un sito che tratta di argomenti molto delicati e che necessitano di estrema chiarezza, definiti come argomenti YMYL (Your Money Your Life), rispettare e dimostrare la propria EAT diventa fondamentale.
Come si valuta?
Ora che abbiamo capito cos’è EAT è importante analizzare come questi parametri di Esperienza, Autorevolezza e Affidabilità vengono valutati. Sebbene possano sembrare simili, ognuno di essi viene stimato con criteri molto diversi gli uni dagli altri.
- Esperienza: per soddisfare questo parametro bisogna dimostrare di avere grandi competenze e conoscenze su un determinato argomento. Viene valutato a livello di contenuto e Google cerca delle pagine create da esperti in materia soprattutto per i cosiddetti argomento YMYL. Tuttavia, in alcuni casi, anche l’esperienza “quotidiana” può essere sufficiente e questo non penalizza la pagina o il sito in questione. Ciò che conta è riuscire a soddisfare l’esigenza dell’utente rispondendo alla sua domanda in modo preciso e puntuale.
- Autorevolezza: valutare l’autorevolezza di un sito significa capire se quel sito è considerato attendibile da altri esperti del settore e contiene informazioni utili per la comunità. La ricerca dell’autorevolezza del sito passa quindi attraverso le recensioni, i consigli degli esperti, articoli che parlano di quel determinato portale… a patto che, ovviamente, siano contenuti che non arrivano direttamente dal sito web in questione, ma da fonti indipendenti. Il tutto ovviamente per difendere gli utenti da siti o pagine dannose e menzognere che potrebbero danneggiare chi naviga.
- Affidabilità: questo parametro analizza il valore di quel dominio o di quella pagina, cercando di capire se è degna di fiducia. Il tutto analizzando non solo i contenuti che devono essere comunque accurati e veritieri, ma anche la trasparenza, la legittimità e l’accuratezza del sito e delle pagine in esso contenute. Ad esempio, indicare le corrette informazioni di contatto su un portale o l’autore di un articolo diventa fondamentale per accrescere l’affidabilità. Ma non solo, anche citare fonti autorevoli diventa importante nel processo di valutazione di questo specifico criterio.
Un buon EAT aiuta il posizionamento su Google?
La risposta a oggi è “Sì, ma”. Non ridete, ma la verità è che gli esperti Google hanno spiegato come EAT sia un fattore di ranking (John Mueller ha detto “A lot of this comes from the Google Raters Guidelines which are not direct search results or search ranking factors. But rather this is what we give folks when they evaluate the quality of our search results.”
), ma alcuni elementi legati alla valutazione di questo parametro sono dei concetti umani e quindi passibili di soggettività. Chiaramente, per l’autorevolezza, avere un buon numero di backlink (intesi come qualità e naturalezza), è un qualcosa di tangibile, oggettivo e comprensibile per un computer, ma per il fattore esperienza – ad esempio – non si può contare. Tuttavia Google sta migliorando giorno dopo giorno l’algoritmo, il lavoro dei Quality Rater è costante e i feedback sugli eventuali miglioramenti relativi alle modifiche.
That’s not something we’d explicitly measure for Search — it’s a concept we wrote about in our Quality Rater’s guidelines ( https://t.co/ElOQSQ5UxL ), so I’d check that out.
— 🍌 John 🍌 (@JohnMu) June 15, 2020
Come possiamo migliorare l’EAT di una pagina o di un sito?
Sebbene non esista un punteggio EAT che Google assegna al sito web, esistono delle tecniche e delle azioni da poter fare per migliorare la valutazione del proprio portale agli occhi dell’algoritmo e dei Quality Rater. Metterle in pratica diventa fondamentale sia per scalare la SERP e posizionarsi in alto nei risultati di Google, ma anche per evitare di perdere visibilità dopo un aggiornamento base, dimostrando così agli utenti in modo ancora più forte la vostra autorevolezza sull’argomento.
- Backlink e link di affiliazione trasparenti: avere un buon numero di link o di menzioni da siti autorevoli fa sì che l’EAT migliori e aumenti, soprattutto il parametro legato all’Affidabilità. Il top sarebbe essere citati come portali affidabili da Wikipedia (e qui si apre un mondo di opinioni e pareri contrastanti…), oppure avere una propria pagina su questo sito. Per quanto riguarda invece i link di affiliazione è importante che l’utente abbia ben chiaro cosa sta per cliccare e non si senta “truffato”.
- Ottieni un buona quantità di recensioni e citazioni: per capire l’autorevolezza di un sito i Quality Rater utilizzano spesso le recensioni online per capire se il portale merita “attenzione” da parte del motore di ricerca oppure no. Stesso discorso per le citazioni.
- Non nascondere l’autore: se siete, o avete ingaggiato, un esperto per scrivere di un determinato argomento sul vostro sito mostratelo a Google tramite la biografia dell’autore, oppure le pagine del sito che raccontano chi siete e di cosa si occupa il vostro sito. Soprattutto se trattate argomenti di finanza, educazione civica, notizie e salute. Non dimenticate poi di indicare anche le informazioni di contatto o quelle relative all’assistenza per dimostrare ulteriore affidabilità.
- Contenuti aggiornati, veritieri, meno generalisti e con il giusto TOV: non abbandonare articoli o pagine che trattano argomenti importanti a se stessi. Se ci sono degli aggiornamenti vanno inseriti nella pagina, soprattutto se si tratta di un argomento YMYL. Inoltre, se state affrontando un argomento medico o finanziario – per fare un esempio – il tono di voce usato deve essere professionale. Non dimenticate poi l’importanza di creare contenuti veritieri e dotati di accuratezza fattuale citando fonti autorevoli, come Wikipedia di cui Google si fida molto. In ultimo, sebbene l’appeal di avere un sito che tratta un po’ di tutto e che quindi porta accessi da tutte le parti sia tanta, ricordate che questo diventa sinonimo di non competenza su un argomento specifico, abbassando l’EAT. E oggi Google li sta portando ad un lento ed inesorabile declino
- Modera i commenti: portali o pagine che hanno una scarsa o nulla gestione dei commenti e dei contenuti creati dagli utenti sul sito, rischiano di affossare l’EAT. Sotto ad un articolo o ad un contenuto medico, per esempio, se molti utenti commentano con esperienze personali o si permettono di dare consigli è fondamentale che i contenuti vengano moderati o si rischia di perdere di affidabilità.
In definitiva? Competenza, autorevolezza e affidabilità i punti da ricordarsi
EAT si tratta quindi di una metrica con la quale vengono valutate e classificate le pagine di un sito. Per essere considerato di alta qualità, infatti, un sito web deve possedere competenze sufficienti e
dimostrarsi autorevole e affidabile sul proprio argomento.
Secondo quanto riportato dalle linee guida di Google, le pagine di alta qualità hanno le seguenti caratteristiche:
• il contenuto principale (Main Content o MC) esprime in modo esplicito lo scopo di una pagina, pertanto deve essere esaustivo e soddisfare le aspettative dell’utente sull’argomento trattato;
• i contenuti devono essere autorevoli e affidabili;
• i contenuti accessori (Supplementary Content), come gli articoli correlati, le informazioni nutrizionali di una ricetta, un link a un approfondimento video ecc., devono migliorare l’esperienza di navigazione dell’utente;
• il sito deve fornire informazioni di supporto e di customer care come numeri di telefono, e-mail, pagine di servizio;
• il sito deve essere aggiornato con regolarità;
• il sito deve dimostrare di godere di una buona reputazione riguardo il proprio argomento;
• il sito deve essere mobile ready.
In questo video ci sono tantissimi spunti di riflessione ampiamente analizzati e discussi all’interno di DEEPSEO 🙂
L’importanza di migliorare l’EAT: in conclusione…
Ora conosciamo meglio EAT: abbiamo scoperto cosa significa, cos’è, a cosa serve e soprattutto anche le pratiche per cercare di migliorarlo. Ovviamente però bisogna armarsi di pazienza quando si lavora nell’ottica di ottimizzare il proprio sito secondo i criteri EAT. Ci vuole tempo per vedere i primi miglioramenti nel ranking e le scorciatoie, purtroppo, non esistono e alcune volte potrebbe essere necessario attendere un nuovo aggiornamento di base per veder concretizzare i propri risultati. Ma il gioco vale assolutamente la candela.