You.com è un motore di ricerca fondato da due ex dirigenti di Salesforce, Richard Socher e Bryan McCann, entrambi esperti di intelligenza artificiale e machine learning. Il motto di You.com è “The private search engine that summarizes the web for you”, ovvero il motore di ricerca che “riassume” il web per l’utente.

Tuttavia, a differenza di Google, You.com non raccoglie dati sulle abitudini di ricerca degli utenti e utilizza algoritmi di intelligenza artificiale per determinare quali informazioni sono rilevanti per l’utente basandosi sulla sua singola ricerca e senza fare riferimento alle ricerche precedenti.

Inoltre, You.com permette agli sviluppatori di creare estensioni da integrare nel motore di ricerca per fornire agli utenti altri tipi di “riassunti del web”.

You.com afferma di non tracciare e raccogliere dati degli utenti e di migliorare i risultati delle ricerche registrando solo quelle che non hanno avuto successo. Gli utenti possono scegliere di registrare un account su You.com o di utilizzarlo in modo anonimo. In ogni caso, You.com promette di non mostrare mai pubblicità invadenti, ma ammette che in futuro potrebbe mostrare pubblicità “private”. Al momento, You.com non presenta pubblicità e il progetto è in perdita, senza alcun modello di monetizzazione. Tuttavia, seguendo il modello delle startup americane, You.com sta cercando di attrarre investitori durante la sua fase “pionieristica” per poi passare a una fase di “scaleup” durante la quale verrà definito il vero business model dell’azienda.

 

Dopo vari utilizzi ho notato come le definizioni del dizionario hanno guidato i risultati, seguite da risultati di ricerca web  erano quasi identici ai risultati di Bing. Le storie di notizie sono arrivate dopo, seguite da un collegamento di Wikipedia e al momento non ho notato alcuna pubblicità.

You.com afferma che i suoi risultati sono in parte basati sul feedback degli utenti e che è possibile riordinare i risultati che ottieni.Sarà uno dei nuovi motori di ricerca che si baseranno sull’intelligenza artificiale pronti a “combattere” BIg Google?

Lo potremo sapere solo con il tempo, sicuramente le nuove tecnologie e i sistemi di machine learning apriranno nuove porte a tecnologie “più evolute” che potranno trovare spazio in diversi ambiti.

Google recentemente ha aggiornato la sua documentazione, questo ha toccato anche un paragrafo in merito ai dati strutturati.

Nel 2015 John aveva dichiarato: “I rich snippet stessi non danno aumenti di ranking. Quindi non avrebbe senso retrocedere un sito nelle classifiche se stanno facendo qualcosa di sbagliato con i rich snippet. Quindi, in sostanza, disattiviamo semplicemente i rich snippet fino a quando non saremo sicuri di poterci fidare di loro.”

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Aggiornamento di Search Console: Per i rivenditori, Search Console sta rilasciando una nuova funzione chiamata “ Shopping tab listings “. Si tratta di un’altra mossa contro Amazon.

Ecco cosa c’è da sapere:

1. I negozi che hanno contrassegnato il loro prodotti con i dati strutturati “Prodotto” saranno idonei per questa nuova funzionalità.
2. Una volta visualizzata questa scheda, vi verrà richiesto di creare un account Google Merchant Center direttamente in Search Console.
3. A questo punto i vostri prodotti saranno idonei per la scheda “Shopping” senza dover inviare un feed.
4. Il tutto verrà implementato nelle prossime settimane.

Aggiornamenti di questo tipo dimostrano come Google stia davvero dando la caccia ad Amazon sul fronte e-commerce e prodotti.

Google sta cercando di sfruttare la sua capacità di crawling per alimentare Google Shopping. Anche se non avete eseguito azioni manuali come la creazione di feed o di account GMC, i vostri prodotti sono comunque idonei per Shopping. Credo che Google pensi che, se riuscirà a incorporare tutti i prodotti che raccoglie, costruirà un motore commerciale molto più robusto di Amazon. Sarà davvero cosi? Dovremmo solo aspettare e vedere 🙂

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    Per contrastare lo SPAM e le tecniche di ottimizzazione aggressiva (sovra-ottimizzazione), i motori di ricerca hanno reso i loro algoritmi sempre più intelligenti, affinché individuino automaticamente i pattern tipici di chi cerca di “imbrogliare”. Se hai avuto un calo di visite o sei stato colpito da un GOOGLE CORE update questa guida ti spiega gli step principali per recuperare con senso e calma una situazione critica.

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